Documento Conclusivo


BOZZA per un DOCUMENTO A CONCLUSIONE DEL CONVEGNO

Montessori tra orizzonte e percorso

Potenzialità del Montessori Approach per la scuola pubblica italiana

Firenze, Auditorium di Sant’Apollonia, via San Gallo, 25

Sabato 7 giugno 2025

1. Premessa

La scuola Toscana, come sta accadendo in tante parti di Italia e del Mondo, sta manifestando una rinnovata attenzione per l’approccio Montessori, in particolare come possibilità anche per la scuola statale.

L’approccio Montessori nella scuola, perché sia un approccio autentico e di qualità, ha bisogno di anni di lavoro da parte del team di docenti che si trovano ad operarvi, e di investimenti per sostenere questo lavoro, consolidarne le conquiste, appoggiare la progressiva crescita della qualità.

Dunque un voto in Collegio docenti, e il successivo riconoscimento da parte dell’USR, che dà avvio ad una sezione a “differenziazione didattica Montesssori”, può essere considerato un punto di partenza, e non un punto di arrivo.

Preferiamo allora parlare di potenzialità che possono essere aiutate a sbocciare, piuttosto che di realizzazioni già definitive. In questo senso parliamo di un percorso che si apre, e che per dare i suoi frutti deve essere sostenuto, sia dagli attori locali che da quelli che possono operare su scala più vasta.

E’ possibile immaginare un orizzonte di alto livello e alta qualità anche per la scuola Montessori statale, e non soltanto per qualche rara scuola privata? A noi piace pensare che lo sia.

Per provare a percorrere questo cammino ambizioso occorre la collaborazione di tanti diversi attori, se vogliamo che una scuola Montessori possa esprimere davvero il suo potenziale, in particolare all’interno dell’apparato statale. Gli attori locali a cui pensiamo sono, ad esempio, le associazioni sul territorio, il Comune e altri enti pubblici o privati di piccola scala. Gli attori più ampi che possono sostenere questo processo potrebbero essere la Regione, l’USR, il Ministero dell’Istruzione, l’Opera Nazionale Montessori, e altri enti di vasta scala, sia pubblici che privati, anche eventualmente finanziatori internazionali.

2. Oltre la didattica. Le possibilità che offre un’educazione Montessori

La proposta educativa Montessori non è riducibile a un metodo didattico. Parliamo piuttosto di un approccio che consente al bambino di diventare il protagonista del proprio apprendimento e, man mano, della propria vita. Il compito dell’insegnante è di “seguire il bambino”, nei suoi bisogni di sviluppo e nei suoi interessi individuali. Sarà l’adulto a costruire un ambiente preparato che possa rispondere ai bisogni di ciascun bambino in una specifica fascia di età, riferiti qui nell’intervento di Monia Aranci. Il bambino troverà così la propria strada specifica, tra tante disponibili (in un certo senso, il metodo più adatto a lui).

Attraverso la libera scelta e l’autocorrezione dell’errore, all’interno di un ambiente appositamente preparato dall’adulto, non si costruiscono solo gli apprendimenti didattici, ma soprattutto si costruisce la persona: l’indipendenza (funzionale e di pensiero), la capacità di porre attenzione a ciò che facciamo, la capacità di focalizzare l’attenzione e sostenere la concentrazione, la coordinazione mente-corpo, l’autoregolazione emotiva, le capacità comunicative e relazionali, le competenze sociali.

L’approccio Montessori dunque ha un’influenza su tanti aspetti della scuola e della gioventù di oggi che non sono relativi a una specifica disciplina. Ad esempio si pensi alla capacità di relazionarsi in maniera rispettosa, alla riduzione degli situazioni di bullismo, o di violenza di genere, al potenziamento di atteggiamenti inclusivi, alla valorizzazione delle capacità dei più bravi al servizio di chi ne ha più bisogno, alla capacità di cooperare, al superamento dell’individualismo grazie al senso di appartenenza e di interdipendenza, alla capacità di mettersi al servizio della propria comunità, infine alla costruzione di una società di pace.

Non è un caso perciò che esistano studi sugli effetti dell’educazione Montessori che non si fermano alla valutazione dell’efficacia dell’apprendimento, ma prendono in considerazione una più ampia costruzione della persona.

In particolare, come fatto notare nell’intervento di Adela Vizcaino, l’apporto di un’educazione montessoriana di qualità sulla persona adulta è ampia, e in grado di garantire maggiore salute psicologica e benessere su lungo termine rispetto all’educazione ordinaria. Da un ampio studio promosso recentemente dall’Università della Virginia (Angeline Lillard, 2021), risulta che chi ha frequentato da bambino scuole Montessori di qualità per almeno due anni gode di salute migliore, ha una maggiore percentuale di occupazione e mostra un comportamento sociale più positivo. Più nel dettaglio, l’educazione ordinaria occidentale sembra sviluppare particolarmente l’emisfero cerebrale destro, collegato alle operazioni logiche e verbali, mentre quella Montessori sembra in grado di equilibrare anche lo sviluppo dell’emisfero sinistro, più connesso ad abilità complesse come quelle del controllo della comunicazione non verbale, della muscolatura facciale, e in particolare legato alle competenze empatiche e relazionali. Dunque un’educazione Montessori sul lungo periodo promuove adulti che godono di un maggior benessere personale e allo stesso tempo manifestano atteggiamenti sociali più cooperativi.

Come ci ricorda Stefano Scippo, riportando le parole di Maria Montessori del 1949, promuovere un’autentica educazione Montessori è una scelta di pace, in un mondo dove la guerra sta tornando in maniera preoccupante ad essere una minaccia anche per l’Europa.

<<La questione della pace e della guerra non ha il suo punto centrale nella necessità di armare materialmente i popoli e difendere poderosamente le nazioni: perché la “vera frontiera di difesa contro la guerra” è l’uomo stesso, e dove l’uomo è socialmente disorganizzato e svalorizzato, fa breccia il nemico universale>>

<<Bisogna organizzare l’umanità perché la frontiera pronta a cedere e per cui entra il nemico, – cioé la guerra, – non è quella materiale delle nazioni, ma l’impreparazione dell’uomo e l’isolamento dell’individuo>>.

[Maria Montessori, Educazione e Pace, 2004]

3. Una proposta operativa

3a. Criteri di qualità per un’autentica scuola Montessori, da assumere come Orizzonte del percorso della scuola statale Montessori

Come possiamo immaginare l’orizzonte di una scuola Montessori autentica?

Possiamo partire dai criteri di qualità individuati da un gruppo di studio formato dalle insegnanti di via Lemonia (Roma), allieve di Flaminia Guidi, su invito di Grazia Honegger, pubblicati in due articoli del 2015 su Quaderno Montessori e su Vita dell’Infanzia. Al convegno ce ne parlano due delle autrici di quell’articolo, Anna Ceccacci e Antonia Giammatteo.

Parliamo di una serie di aspetti che divergono in maniera sostanziale rispetto alla scuola statale ordinaria, che però, per lo meno in un caso, la scuola statale è stata capace di integrare, quando la scuola privata Montessori di Viale Spartaco (Roma) nel 1986 è stata convertita in scuola statale (l’attuale scuola di via Lemonia) senza perdere le caratteristiche di qualità che aveva sviluppato come scuola privata.

Elenchiamo qui sotto gli aspetti più rilevanti.

Gli spazi dove la circolazione dei bambini sia libera, tra classe e classe, e diretta dalla volontà e dall’interesse dei bambini. L’assenza dei libri di testo, sostituiti da proposte operative a cui i bambini possono accedere in base alla libera scelta che praticano (di attività, di materia, di durata del tempo di lavoro, di luogo del lavoro, di compagni con cui lavorare, di valutare personalmente la qualità del risultato).

L’assenza di divisione oraria in materie (e possibilmente anche assenza di divisione delle materie tra le insegnanti).

L’assenza di voti o giudizi imposti dagli insegnanti, che trasformano così la loro presenza da oppressiva a prezioso alleato dei bambini, e del mantenimento di un ambiente sereno e funzionale. In un ambiente Montessoriano gli adulti sono al servizio del benessere della comunità.

La riduzione più drastica possibile delle interruzioni durante la mattina, che danneggiano profondamente la capacità dei bambini di seguire i propri ritmi e la propria autocoscienza, il proprio maestro interiore, e sviluppare così l’autodisciplina.

L’impossibilità di concepire un programma uguale per tutti i bambini di una determinata classe. Il curriculum montessoriano è una vastissima offerta formativa a cui il bambino si appoggia per seguire i propri interessi e costruire il proprio personale “programma”.

La preparazione montessoriana di tutti gli adulti responsabili dell’apprendimento dei bambini: non solo le insegnanti, ma i collaboratori scolastici, i Dirigenti scolastici (come gli interpreti della norma in funzione di un’applicazione ottimale di una proposta montessoriana autentica) ed eventuali figure intermedie, esperti-montessoriani di riferimento (una sorta di mentor, come effettivamente fu Flaminia Guidi, dopo essere stata Dirigente, quando la scuola fu statalizzata, per quindici anni, fino alla sua morte).

3b. Necessità per sostenere un percorso di qualità nella scuola statale Montessori

Sostenere un percorso di qualità per la scuola statale Montessori, significa in primo luogo investire sulla crescita di tutte le persone che ci lavorano, e soprattutto sugli insegnanti.

La formazione dell’insegnante montessoriano è lunga e complessa, e va sostenuta in due diverse aree.

  1. Area 1. Formazione tecnica. Riguarda le conoscenze teoriche, e la tecniche schematica di uso dei materiali. Questa può avvenire attraverso corsi di qualità e successivi aggiornamenti, dove siano presenti formatrici che abbiano lungamente sperimentato l’uso di questi materiali come insegnanti di scuole montessoriane.
  2. Area 2. Formazione personale (Montessori scriveva “spirituale”). E’ la più importante e la più difficile. E’ un percorso personale, che permette di sviluppare l’umiltà, e la fiducia nel bambino che ancora non si mostra ma si mostrerà. Queste doti stanno a fondamento della più importante competenza dell’insegnante montessoriana, la capacità di osservare, di vedere quello che usualmente sfugge, che in genere non si vede. Queste doti umane si possono sviluppare, ma occorre tempo, e il loro sviluppo può essere sostenuto non da un corso ma da un contatto diretto, da un affiancamento, con persone di grande esperienza che hanno già affrontato quel percorso. C’è una genealogia delle allieve (e allievi) di Maria Montessori che attraverso le generazioni hanno saputo trasmettere il sapere montessoriano, che deve essere valorizzata. Oltre al lavoro fianco a fianco con loro, o a brevi periodi intensivi di supervisione, si stanno sviluppando oggi al mondo percorsi di mentoring in presenza o online, con incontri e compiti quotidiani o settimanali, che permettono una maggiore trasmissione delle esperienze accumulate durante tutta la vita rispetto a un corso ordinario.

4. Gli investimenti

In tutto il mondo, durante più di un secolo, si è reso evidente come il costruire una piccola scuola privata Montessori, che funzioni bene, sia un compito molto difficile. Immaginare di trasportare un po’ di questa qualità in numerose scuole pubbliche, o statali, lo è ancora di più. Richiede anni di investimenti, e una moltitudine di soggetti diversi che si coordinino per sostenere una crescita costante. E richiede, inoltre, la salute di entrambe le polarità:

  • la polarità “orizzonte“: l’esistenza di scuole Montessori autentiche a cui guardare come esempio, che devono essere rese visibili e visitabili il più possibile, e anche valorizzate;
  • la polarità “percorso“: il sostegno al consolidamento e allo sviluppo delle nuove scuole montessoriane, favorendo la crescita di chi ci lavora, accettando come una ricchezza la differenza tra le singole proposte, nell’idea di un aiuto reciproco a crescere tutti insieme pur collocandosi ciascuno in un dato momento in posizioni diverse su questo percorso ideale verso un orizzonte comune.

Immaginiamo una rete di soggetti sia sul piano locale, che su scala più ampia, che con ruoli diversi e da prospettive diverse possa sostenere il consolidamento e la crescita del percorso Montessori nella scuola statale, e allo stesso tempo del mantenimento e della valorizzazione delle esperienze montessoriane d’eccellenza, sia pubbliche che private, che ne possano rappresentare l’orizzonte.

Crediamo che sia auspicabile una cooperazione tra soggetti pubblici e privati in vista di un interesse comune, una scuola montessoriana di qualità, anche statale.

Gli investimenti a cui pensiamo sono non solo finanziari, ma anche:

  • la capacità di mettersi in gioco, di prendere posizione
  • la volontà di dialogare tra soggetti con funzioni diverse e anche col “basso”, chi la scuola la fa e la vive (insegnanti, Dirigenti, rappresentanti delle famiglie, comunità locali)
  • infine la capacità di pensare a una trasformazione progressiva delle normative.

Gli investimenti finanziari sono i più facilmente definibili in prima battuta. In particolare, per la crescita del corpo insegnante, pensiamo a:

  • finanziamenti per la formazione (corsi, assistenza tecnica, formazione interna)
  • valorizzazione del personale che ha sviluppato particolari competenze, assegnando loro varie funzioni retribuite (coordinamento delle esperienze tra le varie scuole, collegamenti con il movimento Montessori internazionale, preparazione, perfezionamento e condivisione di materiali montessoriani di taglio culturale)
  • finanziamento della mobilità del personale per l’osservazione del lavoro nelle scuole Montessori italiane di eccellenza, la condivisione e lo scambio di competenze e buone pratiche (job shadowing)

Per definire i bisogni e gli obiettivi più nello specifico, e un passo per volta, auspichiamo la formazione di un gruppo di lavoro, inizialmente a livello di coordinamento regionale, per valutare le necessità collettive del sistema e quelle delle singole esperienze, al fine di presentare i bisogni rilevati ai vari soggetti che potranno rispondervi (Regione Toscana, USR, Ministero dell’Istruzione, Opera Nazionale Montessori, Associazioni, soggetti privati, etc.).

5. Sintesi Conclusiva

Verso una scuola Montessori statale di qualità: 5 azioni concrete

Per sostenere un percorso della scuola statale Montessori verso un orizzonte di scuola autenticamente montessoriana, proponiamo le seguenti azioni operative:

  1. Sviluppo di una rete di scuole Montessori pubbliche
    Una rete delle scuole Montessori toscane, sull’esempio di quanto ha fatto ad esempio la Rete scuole Montessori della Lombardia, che permetta un collegamento sistemico, per la condivisione di materiali, buone pratiche, strategie di adattamento normativa, anche attraverso piattaforme digitali.
  2. Costituzione di un gruppo di coordinamento regionale
    Un tavolo permanente che raccolga esigenze e buone pratiche delle scuole statali a indirizzo Montessori, e le rappresenti presso gli enti preposti (Regione, USR, Ministero, ONM).
  3. Finanziamento strutturato per la formazione del personale
    Fondi dedicati per la formazione tecnica e personale degli insegnanti (e delle altre figure scolastiche), anche tramite percorsi di mentoring, scambi di esperienze e osservazione diretta in scuole di eccellenza.
  4. Riconoscimento e valorizzazione delle competenze montessoriane
    Introduzione di figure di riferimento con funzione di coordinamento pedagogico e culturale, valorizzazione di esperienze pregresse e attribuzione di incarichi retribuiti (anche al di là della figura del formatore) per la diffusione, l’implementazione e il miglioramento del modello.
  5. Coinvolgimento attivo delle famiglie e delle comunità locali
    Azioni di formazione e partecipazione delle famiglie e dei territori per sostenere la cultura montessoriana e rafforzare il senso di comunità educante.